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ILARIA BONACOSSA 6 LA MIA VITA

installazione site specific, acrilico su cotone

800 x 90 cm

2017

 

Giulio Alvigini (feat. Ilaria Bonacossa) – Curare (karaoke)

cd, video-installazione, durata 3’55’’

2017

Esposizioni: CURARE, a cura di Aboutness Contemporary Art, Viatonale16, Torino, 2017; ANTI ARTWORLD ARTWORLD CLUB, Galleria Alessio Moitre, Torino, 2020.

Bibliografia: Biasini Selvaggi C., 2019, pg. 24; Cacciottolo G., 2020, pg. 90; Alvigini G., 2020, pg.124.

Giulio Alvigini -99 parole (CURARE).JPG

Come sovraesporre mediatamente il proprio lavoro? Con quali modalità è possibile attirare l’attenzione su una carriera ancora acerba e in fase di formazione? In un contesto artistico in cui — come in ogni orizzonte di quello sociale — dominano gli ideali stanchi e logori del raggiungimento del successo e della fama istantanea, la possibilità di far emergere da un flusso omologante di “giovane-arte” — che non può far altro che appiattirsi nell’epigonismo e nel rassicurante “è-già-stato-fatto” — diventa sempre più contraddittoria e alienante.

Il percorso personalmente intrapreso, si concretizza nello svuotamento del contenuto in favore della messinscena della struttura portante dei processi selettivi: è la simulazione di una carriera artistica, l’astrazione e la parodia delle tappe procedurali per il riconoscimento della propria opera a essere tautologicamente il contenuto dell’opera stessa.

Sfruttare il nome, la fama di qualcun altro per raccontare la propria storia, poteva dimostrarsi tra le vie più cinicamente rapide per sviluppare una bolla comunicativa intorno all’operazione: costruire una finta narrazione (innamoramento adolescenziale); produrre dei dispositivi/oggetti che confermassero la finzione (lo striscione, la canzone karaoke); evidenziarne la strategia (la cornice della fiera, il rituale della preview, il featuring). Un mix di elementi eterogenei, in cui realtà e finzionale, strategia e opera, arrivismo e comunicazione vanno a delineare una trama che intende interpretare il frustrante desiderio di riconoscimento e l’insana necessità di appartenenza a una cornice sociale che stabilisce fortune, valori e prescrive modalità di comportamento per chiunque ne voglia fare parte.

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